Il canyon di Gorropu – sito al centro dell’Isola, nel cuore del Supramonte – sancisce il confine naturale tra Orgosolo e Urzulei ed è un capolavoro non solo a livello paesaggistico ma anche culturale.
La gola, scavata dall’incessante lavoro del Rio Flumineddu, è lunga 1,5 chilometri, sprofonda per 500 metri – è la più profonda d’Europa – e sul fondo si restringe per raggiungere, in alcuni punti, una larghezza di 4-5 metri.
190 e 60 milioni di anni fa: a questo periodo risale, come svelano le sue pareti, la sua genesi sottomarina. Sin dall’età del bronzo questa risorsa naturale, con la sua posizione strategica, è stata usata dall’uomo.
Come spesso accade per quanto riguarda paesaggi così selvaggi, attorno al Canyon più profondo e suggestivo d’Europa aleggiano diverse leggende, alcune delle quali fanno accapponare la pelle anche ai più coraggiosi.
Pare che – da qui in poi, lettura consigliata solo agli impavidi – vi abitino diverse creature inquietanti tra cui Sa mama de Gorropu, creatura maligna, e Sa Tentassione – nientepopodimeno che il Diavolo – dal quale, in passato, pare che gli individui si recassero per barattare la propria anima in cambio di ricchezze terrene. “Gorropu” ossia “gola”, “burrone”.
(foto di Tomas Guerrieri)